Dossier

macelleria abusiva messina

Messina &#8211; Un’attività clandestina di macelleria, situata a Bordonaro Superiore ed esercitata presso un locale non autorizzato, è stata portata alla luce dai Finanzieri del Comando Provinciale di Messina.
Il blitz è stato eseguito dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Messina, insieme ai veterinari ed agli ispettori tecnici della prevenzione dell’ASP che hanno individuato, in un’area retrostante un’abitazione, una baracca di circa 30 mq totalmente abusiva, in cui veniva esercitata l’attività di macelleria in totale assenza di ogni tipo di autorizzazione ed in spregio ad ogni norma igienico sanitaria. Nello specifico, secondo le ipotesi dell’accusa, che dovranno trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, è emerso che il locale era dotato di tutti gli attrezzi di una regolare macelleria: banchi in acciaio, ceppi in legno, lavatoio, macchine per insaccati, affettatrice, coltelli di varie misure, mannaie, bilancia, cella frigo in funzione e, ovviamente, apposito prezziario per i clienti. I finanzieri hanno trovato anche pezzature di carne bovina e suina ed insaccati appesi, pronti alla vendita.
L’immobile era stato realizzato in mattoni forati, parzialmente intonacato, con copertura in pannelli coibentati poggianti su una struttura in ferro. Lo stesso risultava fornito di alimentazione elettrica con relativo quadro interruttori ed all’interno risultava pavimentato con piastrelle ed i muri perimetrali si presentavano rifiniti all’interno.
I militari hanno posto fine a tale attività abusiva con la segnalazione alla Procura della Repubblica di Messina del responsabile e con il sequestro dell’immobile. I finanzieri hanno anche provveduto a contestare le relative violazioni amministrative in materia di abusivismo commerciale e di igiene pubblica, unitamente al personale dell’ASP di Messina intervenuto. 
Al gestore dell’esercizio, totalmente sprovvisto dei requisiti inerenti la sicurezza alimentare e igienico sanitarie del locale, è stata applicata una sanzione amministrativa di circa € 6.000 per non la conformità/inadeguatezza e mancanza di SCIA/DIA alimentare, a cui si aggiunge il provvedimento di sospensione attività e di vendita degli alimenti. Sulla scorta del quadro indiziario così raccolto, salvo diverse valutazioni nei successivi gradi di giudizio e fermo restando il principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato, nei giorni scorsi, il Tribunale di Messina ha convalidato il sequestro del manufatto abusivo eseguito dai finanzieri in via d’urgenza e ne ha disposto il sequestro preventivo.
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Messina. Macelleria abusiva sequestrata dalla Guardia di Finanza a Bordonaro &#8211; VIDEO

Messina &#8211; Vogliono sapere se la morte del padre poteva essere evitata e se ci sono eventuali responsabilità in capo a quanti si sono occupati del loro caro. Ecco perché hanno presentato un esposto in Procura.
E adesso, per il decesso di un 76enne originario di Scaletta Zanclea, avvenuto il 29 giugno scorso all&#8217;ospedale San Vincenzo di Taormina, ci sono tre medici indagati. La Procura di Messina dopo aver aperto un&#8217;inchiesta, come atto dovuto, ha inviato tre informazioni di garanzia con l&#8217;ipotesi di omicidio colposo ad altrettanti sanitari che si sono occupati del caso nei vari ricoveri dell’uomo.
Il 76enne, ad inizio anno, era stato ricoverato all&#8217;ospedale &#8220;Papardo&#8221; in seguito a forti aritmie. Come raccontano i figli nella denuncia, il padre era stato dimesso dopo alcuni giorni, ma i medici avevano raccomandato di sottoporsi al più presto a un intervento chirurgico. Il 7 giugno scorso, si era quindi ricoverato al Policlinico ed era stato operato. Erano però peggiorate le sue condizioni fino a renderne necessario il trasferimento al &#8220;San Vincenzo&#8221; di Taormina. Ed è proprio qui che è morto il 29 giugno dopo settimane in stato d&#8217;incoscienza. Una morte su cui i figli, adesso, vogliono vederci chiaro. FOTO: ARCHIVIO

Anziano muore al San Vincenzo di Taormina dopo intervento al Policlinico, tre medici indagati

Sicilia &#8211; Sono 9.993 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Sicilia su 29.849 tamponi processati. E’ quanto riporta il bollettino odierno del Ministero della Salute. Il tasso di positività sale fino a quasi il 33,5%. Il giorno precedente era a 22,6%
La Sicilia è sempre al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 105.639 con un aumento di 7.030 casi. I guariti sono 3.691. Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 941, 38 in più rispetto al giorno precedente. In terapia intensiva sono 38 i degenti, tre in più rispetto al giorno prima.
Quattordici le vittime che, purtroppo, portano il totale dei decessi da inizio pandemia a 11.245.

Coronavirus, la Sicilia sfiora i 10.000 nuovi casi. Continuano a crescere i ricoveri

Messina &#8211; Sono due i medici indagati per la morte della 62enne avvenuta lo scorso 26 giugno all’ospedale Papardo, dove era stata trasferita in seguito alle complicazioni sorte dopo un intervento per la rimozione della tiroide.
Un atto dovuto da parte della procura di Messina che sulla vicenda ha aperto un’inchiesta e che ha disposto sabato prossimo venga eseguita l’autopsia. Oggi è stato conferito l’incarico al medico legale e a un chirurgo oncologo. A far aprire il fascicolo era stata la denuncia presentata dai figli della donna che chiedono vengano accettate eventuali responsabilità per la morte della madre. Nella denuncia presentata dai figli vengono ripercorse le tappe del ricovero della donna prima presso la struttura privata e poi all’ospedale Papardo. Lo scorso 16 giugno, la donna si ricovera alla clinica San Camillo, dove subisce un intervento per la rimozione della tiroide.
Insorgono complicazioni a livello respiratorio. Viene reintubata e trasferita d’urgenza al Papardo, dove accertano il non funzionamento delle corde vocali. La 62enne, nei mesi precedenti all’intervento alla tiroide, era stata operata per asportare una massa tumorale benigna alle corde vocali. Una volta al Papardo, viene ricoverata nel reparto di Terapia intensiva e stabilizzata con un “ventilatore”. Il 20 giugno, è sottoposta a un intervento di tracheostomia che si conclude senza problemi, ma viene riferita ai figli la presenza di un eccessivo gonfiore al collo. Il 23 giugno i figli vengono contattati da un medico perché la madre deve essere operata d’urgenza per un’emorragia alla gola. Quando arrivano in ospedale la madre è in sala operatoria.
L’intervento va a buon fine, ma il giorno dopo le devono inserire un drenaggio al polmone e farle una trasfusione. Il 25 giugno i figli vengono informati dell’aggravarsi delle condizioni della madre che il 26 muore.

Morte di una 62enne dopo intervento alla tiroide a Messina, due medici indagati

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