Caronia

Grafico Covid Sicilia 21 ottobre

<p>Sicilia &#8211; Non sembra conoscere sosta l&#8217;incremento di casi da Coronavirus in Sicilia, che fa registrare anche un numero record di ricoveri in terapia intensiva. Sono 562 i nuovi casi di Covid-19 sull&#8217;isola nelle ultime 24 ore. 7412 i tamponi eseguiti. Province più colpite quelle di Palermo e Catania, rispettivamente con 192 e 170 contagi. 53 i nuovi casi nel messinese.</p>
<p>Ad oggi sono dunque 13790 i casi totali accertati dall&#8217;inizio dei controlli con 614264 tamponi effettuati su 437540 persone.</p>
<p>In aumento (+353) gli attuali positivi, ora 7850 con 7202 persone in isolamento domiciliare.</p>
<p>Crescono anche i ricoverati che arrivano a quota 648, di cui 83 in terapia intensiva, numero più alto raggiunto in Sicilia dall&#8217;inizio dall&#8217;epidemia.</p>
<p>5551 sono nel complesso i guariti (+198) mentre salgono a 389 le vittime, causa gli 11 decessi segnalati.</p>


Coronavirus: 83 ricoverati in terapia intensiva, mai così tanti in Sicilia

<p>Patti &#8211; Chiuso e sanificato il reparto del Barone Romeo dove opera il professionista risultato positivo al coronavirus sabato scorso. Sottoposto a tampone molecolare l’intero personale (tra medici e infermieri) e l&#8217;esito, fortunatamente, è stato negativo per tutti.</p>
<p>Si attende comunque un secondo tampone per la conferma definitiva della negatività in programma per domani.</p>
<p>Il medico risultato positivo al covid 19 fa parte dello stesso nucleo familiare riscontrato contagiato nei giorni scorsi. Si tratta di padre, madre e figlia in isolamento da quasi una settimana.</p>
<p>E&#8217; importante evidenziare come sia diventato ormai indispensabile recarsi in ospedale con meno persone al seguito possibile. I pazienti, come sollecitato anche dalla struttura ospedaliera, al fine di evitare rischi di contagio, dovrebbero limitare al massimo l&#8217;accompagnamento per eventuali ricoveri.</p>


Tutti negativi i tamponi effettuati sul personale dell&#8217;Ospedale di Patti dopo la positività di un medico

WhatsApp Image 2020-10-20 at 21.47.49

WhatsApp Image 2020-10-20 at 21.48.11

WhatsApp Image 2020-10-20 at 21.49.36

<p>Messina &#8211; Avrebbe dovuto indossare il suo tailleur preferito, le scarpe con il tacco e discutere la sua tesi. Ma la notte tra il 30 e il 31 marzo è stata uccisa dal fidanzato nella loro casa di Furci Siculo. Al posto di Lorena Quaranta, studentessa dell’Università di Messina, laureanda in Medicina e Chirurgia, durante la cerimonia di consegna della pergamena di laurea in sua memoria c’era la famiglia.</p>
<p>« È inaccettabile e ingiustificabile che lei non sia qui a ricevere l&#8217;attestato di un impegno che aveva portato avanti per anni» ha detto il rettore dell&#8217;Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea ringraziando i genitori di Lorena «per averci permesso di star loro vicino: non siamo solo un ateneo, siamo una famiglia». Alle 11.29 di ieri, Lorena Quaranta è stata proclamata dottoressa in Medicina e Chirurgia, con la votazione di 110 e lode.</p>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-1420679" src="https://api.98zero.com/wp-content/uploads/2020/10/36f06495-whatsapp-image-2020-10-20-at-21.49.36.jpeg" alt="" width="1024" height="661" srcset="https://storage.googleapis.com/98zero-content/wpcontent/uploads/2020/10/36f06495-whatsapp-image-2020-10-20-at-21.49.36.jpeg 1024w, https://storage.googleapis.com/98zero-content/wpcontent/uploads/2020/10/36f06495-whatsapp-image-2020-10-20-at-21.49.36-314x203.jpeg 314w, https://storage.googleapis.com/98zero-content/wpcontent/uploads/2020/10/36f06495-whatsapp-image-2020-10-20-at-21.49.36-418x270.jpeg 418w, https://storage.googleapis.com/98zero-content/wpcontent/uploads/2020/10/36f06495-whatsapp-image-2020-10-20-at-21.49.36-768x496.jpeg 768w" sizes="(max-width: 1024px) 100vw, 1024px" /></p>
<p>A discutere la tesi per Lorena è stata un&#8217;amica, Vittoria Patorno. Erano presenti, fra gli altri, gli amici e colleghi del Corso di laurea, i Prorettori, i Direttori di Dipartimento, il Procuratore aggiunto della Procura di Messina, dott.ssa Giovannella Scaminaci, la dott.ssa Caterina Minutoli (in rappresentanza del Prefetto di Messina), la dott.ssa Maria Andaloro, ideatrice della campagna “Posto occupato” e la Presidente del Comitato Unico di Garanzia d’Ateneo, prof.ssa Concetta Parrinello.</p>
<p>La tesi di Lorena, intitolata “Immunodeficienze selettive: la candidiasi mucocutanea cronica”, è stata valutata da una commissione, presieduta dal Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea (in qualità anche di correlatore), di cui hanno fatto parte i proff.ri Carmelo Damiano Salpietro (relatore), Giovanna Spatari, Giovanni Raimondo, Sergio Baldari, Eugenio Cucinotta, Edoardo Spina e Giusy Cotroneo e il Presidente dell’Ordine dei Medici locale, dott. Giacomo Caudo.</p>
<p>Alcuni giorni fa sono state chiuse le indagini per omicidio avviate subito dopo il femminicidio di Lorena. Era il 31 marzo scorso, quando il fidanzato Antonio De Pace ha chiamato i soccorsi denunciando di aver ucciso la compagna di vita . Agli investigatori ha detto di essere convinto che Lorena le avesse contagiato il coronavirus. Ma gli esami clinici effettuati sul voto senza vita della ragazza e su De Pace per diagnosticare il virus, si sono rivelati negativi.</p>


Laurea in medicina e chirurgia per Lorena Quaranta uccisa dal fidanzato a fine marzo

<p>Galati Mamertino &#8211; È stata prorogata sino a domenica 25 ottobre la zona rossa nel comune nebroideo.</p>
<p>Nonostante l’esito negativo di diversi tamponi effettuati sui primi risultati positivi la decisione del prolungamento dell’isolamento di ulteriori cinque giorni è sembrata inevitabile.</p>
<p>Sono state ore intense vissute nell’attesa dell’esito dei risultati dei tamponi per capire come agire. Da questa mattina l’amministrazione guidata da Nino Baglio ha lavorato a stretto contratto con la regione siciliana per decidere il da farsi. Nell’aria comunque sembrava già inevitabile una proroga alla “zona rossa” in attesa di una maggiore riduzione dei positivi.</p>


Prorogata sino a domenica la “zona rossa” a Galati Mamertino

IMG_3133-16-10-20-11-01

<p>Caronia &#8211; Si sono svolte ieri le ispezioni  con la tecnica della fumigazione da cianocrilato da parte della polizia scientifica in alcuni casolari nelle campagne di Caronia per verificare se fossero  presenti impronte o tracce biologiche che potessero attestare la presenza di Viviana o Gioele in questi luoghi, e se magari potessero essere stati assaliti da cani presenti in quei luoghi.</p>
<p>Non sono tuttavia emerse risultanze o impronte. “Questo esame, forse sarebbe stato necessario eseguirlo prima, il tempo trascorso è stato rilevante”, afferma Pietro Venuti, legale di Daniele Mondello, padre di Gioele e marito di Viviana Parisi, scomparsi il 3 agosto e poi trovati morti nelle campagne di Caronia. Gli esami si sono svolti dopo un&#8217;istanza presentata dai legali della famiglia Mondello che ritengono plausibile l&#8217;potesi che Giole sia morto aggredito da alcuni cani feroci presenti nel territorio e Viviana sia stata uccisa perchè aggredita da alcune persone poichè aveva visto come è morto il figlio.</p>
<p>&#8220;Non  ci arrendiamo &#8211; prosegue Venuti- questo mistero di Caronia deve essere chiarito, vogliamo la verità. Abbiamo chiesto altri esami e altre risultanze e aspettiamo di conoscere la dinamica dell&#8217;incidente, in questa storia ci sono troppe incongruenze e vogliamo emerga la verità&#8221;.Presente in oltre agli esami irripetibili  effettuati anche il consulente di parte della famiglia Parisi, il biologo forense Salvatore Spitaleri .</p>


Nuovi accertamenti irripetibili in contrada Sorba. Nessuna traccia o impronta di Viviana Parisi e del piccolo Gioele 

<div class="js-helper js-readmsg-msg">
<div>
<div id="style_16017481460000035573_BODY">
<div class="cl_828100"></div>
</div>
</div>
</div>
<p>Caronia &#8211; Il mistero della morte di Viviana Parisi e del piccolo Gioele, sul gomito della donna è stato trovato il segno di un morso, come se lo avesse avvicinato al viso in segno di difesa.</p>
<p>A due mesi dalla scomparsa e dal ritrovamento dei loro corpi nei boschi di Caronia, è ancora giallo sulla fine dei due, prende quota l’ipotesi dell’aggressioni di animali selvatici, in particolare di un branco di cani.</p>
<p>La Procura di Patti, coordinata da Vittorio Cavallo, indaga infatti per sequestro di persona ed omicidio. Si riparte dai morsi sul corpo della dj torinese, e dalle due nuove impronte rilevate sul traliccio con la tecnica della fumigazione. Secondo gli avvocati della famiglia Parisi, Nicodemo Gentile e Antonio Cozza “ Sul pilone dell’alta tensione, il nostro consulente,  il geologo forense, Salvatore Spitaleri, ci riferisce che sono state trovate due impronte, che dovranno essere analizzate dalla polizia scientifica per stabilire se appartengano a Viviana, una simile ad un pollice ad un’altezza di 1, 30, m circa e l’atra a 2 m. Non escludono i due legali,  l’aggressione da parte di cani. Bisogna capire il percorso di Viviana , dopo aver scavalcato il guardrail. Abbiamo presentato istanza alla Procura di Patti, per acquisire gli elementi  dell’autopsia della dj di 43 anni”.</p>
<p>Il cadavere di Viviana presenta, due morsi all&#8217;altezza di caviglia e gomito che sarebbero riconducibili a quelli di cani. Inoltre, manca anche uno dei calzini, corrispondente proprio alla gamba su cui sono state riscontrate le ferite. A riguardo, sarà fondamentale la perizia di un consulente veterinario nominato dalla Procura.</p>
<p>Daniele Mondello ha avanzato anche un&#8217;altra tremenda ipotesi secondo cui &#8220;sua moglie potrebbe essere stata uccisa in quanto testimone dell&#8217;aggressione mortale dei cani al figlio”, tutte le piste sono aperte. Si respinge solo la tesi dell’omicidio- suicidio, Viviana non avrebbe mai fatto del male a Gioele. Secondo l’avvocato Claudio Mondello, il morso sul gomito rappresenta proprio un segno di difesa,  i corpi di madre e figlio sono stati trovati a circa 800 metri, l’uno dall’altro. Riteniamo che i due siano stati separati da un&#8217;azione improvvisa e tutt&#8217;altro che volontaria&#8221;.</p>
<div class="js-helper js-readmsg-msg">
<div>
<div>
<div class="cl_828100">
<div class="io-ox-signature_mr_css_attr"></div>
</div>
</div>
</div>
</div>


Giallo Caronia &#8211; Sul gomito di Viviana trovato segno di un morso. Il marito avanza ipotesi drammatica

<p>Caronia &#8211; Saranno presenti i due consulenti nominati dalla <strong>Procura di Patti</strong> ed i due esperti di parte. Il Gps del furgone è stato sequestrato dalla polizia giudiziaria,  fondamentali si riveleranno i nuovi rilievi,  per l’esatta ricostruzione della dinamica dell’incidente, per stabilire se a provocarlo sia stato il furgone o la vettura della Dj torinese. Saranno inoltre stabilite le velocità a cui procedevano in direzione Palermo, entrambi i mezzi, ritenuti dai consulenti, entrambi in movimento quel maledetto 3 agosto.</p>
<p>Dopo il sinistro avvenuto all’interno della galleria a 24 metri dall’uscita Viviana e Gioele sono scomparsi per sempre per essere poi trovati morti. A distanza di due mesi tutte le piste e le ipotesi sono al vaglio degli inquirenti, la famiglia respinge con forza la tesi dell’omicidio- suicidio.</p>
<p>Intanto racconta la sua versione dei fatti <strong>l’uomo che allertò i soccorsi, chiamando il 118</strong> e pone l’attenzione sul fatto che sulla macchina di Viviana, abbia visto, “ rovesciato un seggiolino, di lato,  come se fosse caduto”.</p>
<p>L’uomo racconta agli inquirenti: “ La mattina del 3 agosto, intorno alle ore 10:55, mentre percorrevo l’autostrada A 20,  in direzione Palermo, transitando sulla corsia di sorpasso,  all’interno della galleria, notavo una vettura di colore scuro, che mi precedeva nella corsia di marcia. A  circa 100 m iniziava la manovra di sorpasso di un camioncino bianco e, vedevo che il veicolo iniziava a sbandare, andando a zig-zag nella corsia di sorpasso, come se il conducente avesse perso il controllo, andando ad urtare con la fiancata destra del furgone , che si apprestava a sorpassare”. “ Il camion- prosegue il testimone &#8211;  si fermava mentre la vettura si arrestava  nella corsia. Mi sono fermato in una piazzola di emergenza che si trovava subito dopo l’uscita della galleria ed ho chiamato i soccorsi. Incuriosito ho deciso di entrare nella galleria ed ho visto  la macchina incidentata con all’interno un seggiolino, rovesciato,  di lato,  come se fosse caduto ed  ho incontrato due persone vestite con tute arancioni, che parlavano in dialetto siciliano,  la prima cosa che mi hanno detto era che loro non avessero alcuna responsabilità nel sinistro”.</p>
