Messina

Grafico Covid Sicilia

Grafico Covid Sicilia Ricoverati

Sicilia &#8211; Stazionaria la situazione Covid-19 in Sicilia. L&#8217;ultimo aggiornamento diramato dall&#8217;Istituto Superiore di Sanità racconta di 1249 nuovi casi a fronte di 7712 tamponi. 434 i casi riscontrati nel catanese, 413 nel palermitano mentre sono 45 quelli in provincia di Messina.
Dall&#8217;inizio dei controlli si è così arrivati a quota 54378 casi con 890048 tamponi eseguiti su 611550 soggetti.
751 gli attuali positivi in più rispetto all&#8217;ultimo rilevamento, adesso 37913 con 36066 persone in isolamento domiciliare.
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9 in più, invece, i pazienti in ospedale. Nel complesso ci sono 1847 ricoverati di cui 243 in terapia intensiva.
457 le nuove guarigioni, che portano il computo totale dei guariti a 15238.
41, purtroppo, le vittime con Covid nelle ultime 24 ore. I deceduti complessivi sono 1227.

Coronavirus: 41 vittime in Sicilia, 1249 i nuovi casi riscontrati

Rifiuti

Capo d&#8217;Orlando &#8211; Una situazione indecorosa divenuta ormai insostenibile. A Capo d&#8217;Orlando, Sant&#8217;Agata di Militello, Patti, Brolo, Piraino e Gioiosa Marea la chiusura della discarica di Alcamo, avvenuta la scorso 7 novembre, ha causando non pochi problemi.
L&#8217;impossibilità di conferire i rifiuti sta infatti creando malumori nell&#8217;hinterland. La mancata raccolta potrebbe avere ripercussioni di natura igienico-sanitaria, con la spazzatura a farla da padrone per le strade dei comuni interessati.
Per questo motivo, stamane i Sindaci (e il vicesindaco di Gioiosa) hanno indirizzato una lettera al presidente della Regione Nello Musumeci, al Prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi e all chiedendo una soluzione rapida ad una vicenda dai contorni ormai quasi grotteschi.
Di seguito il testo della lettera firmata dagli amministratori Franco Ingrillì, Bruno Mancuso, Mauro Aquino, Giuseppe Laccoto, Maurizio Ruggeri e Giovanni Princiotta Cariddi.
&#8220;Con la presente, i sottoscritti Sindaci dei Comuni di Piraino, Patti, Brolo, Capo d’Orlando, Sant’Agata Militello ed il Vicesindaco di Gioiosa Marea intendono denunciare l&#8217;insostenibile situazione igienico – sanitaria oramai creatasi nei rispettivi comuni a causa dell&#8217;impossibilità di smaltire la frazione indifferenziata dei rifiuti.
Infatti, dal 7 novembre 2020 a causa della chiusura della discarica di Alcamo, la “D&#8217;Angelo Vincenzo Srl”, i comuni suddetti sono rimasti privi di un impianto di conferimento.
Premesso che con provvedimento del 23 giugno 2020 gli stessi Comuni sono stati improvvisamente e senza preavviso trasferiti dalla “Sicula Trasporti Srl” di Catania presso l&#8217;impianto “D&#8217;Angelo Vincenzo Srl” di Alcamo, provocando non pochi disagi a tutti i nostri comuni, infatti:
&#8211; il trasferimento dalla “Sicula Trasporti Srl alla “D&#8217;Angelo Vincenzo Srl” ha provocato un aumento dei costi di conferimento dei rifiuti indifferenziati in discarica considerevole, si è passati da 125 € a tonnellata a 195 € a tonnellata, costringendo tutte le amministrazioni a rivedere in aumento i rispettivi piani finanziari e a far ricadere gli ulteriori ed imprevisti costi sui cittadini, già stremati dai sacrifici economici imposti dalla situazione emergenziale da COVID &#8211; 19; 
&#8211; a partire dal 7 novembre u.s. la discarica di Alcamo ha chiuso, provocando una crisi nella gestione dei rifiuti di molti comuni dell&#8217;isola, compresi quelli rappresentati dai sottoscritti Sindaci.
Si tratta di una situazione insostenibile e paradossale in quanto non è ancora stata ricevuta alcuna comunicazione riguardo quale discarica andare a conferire e l&#8217;indifferenziato non viene più raccolto da due settimane.
Da giorni i vari uffici regionali competenti posticipano la risoluzione del problema sempre al die immediatamente successivo, oppure rimpallano le legittime richieste dei Comuni ad un altro Dipartimento e/o ufficio. Così ancora oggi si è in attesa dei promessi “decreti straordinari” che avrebbero dovuto risolvere la vicenda autorizzando i Comuni a conferire presso un&#8217;altra discarica.
Si ribadisce l’impossibilità di gestire con le proprie forze la gestione dei rifiuti in queste condizioni, considerato anche che quotidianamente si è costretti ad affrontare tutti gli adempimenti e le urgenze imposte dalla pandemia da COVID – 19 in atto per tutelare la salute dei cittadini, e vi è una difficoltà oggettiva ad assicurare gli altri servizi essenziali senza risorse economiche ed umane. 
Dopo il danno la beffa: in data 20.11.2020 è stata recapitata una nota da parte del Dipartimento Regionale dell&#8217;Acqua e dei Rifiuti che diffida i Comuni a raggiungere livelli più alti nella raccolta differenziata.
Sembra una situazione grottesca: da 15 giorni non è permesso conferire i rifiuti in alcuna discarica della Sicilia e allo stesso tempo i Comuni vengono diffidati in quanto produrrebbero troppo indifferenziato! 
Onestamente, sarebbe stato opportuno, con la medesima solerzia, invece che una diffida, adottare un “decreto straordinario” che mettesse fine a questa situazione spiacevole.
A tutto ciò non è possibile sottostare!
Non è possibile scaricare tutte le responsabilità politiche sui Sindaci e le amministrazioni locali, peraltro le più esposte alla crescente rabbia sociale.
Al Presidente della Regione e all’Assessore Regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica utilità si chiedono interventi immediati per la risoluzione di una vicenda che rischia di avere ripercussioni di natura igienico sanitaria.
A Sua Eccellenza il Prefetto si chiede di farsi interprete del disagio che le comunità stanno vivendo e adotti, a sostegno delle rimostranze dei Sindaci, quelle azioni che riterrà utili per chiedere alle Autorità Regionali competenti di adoperarsi per superare velocemente gli impedimenti burocratici, in modo da procedere rapidamente alla risoluzione del problema di prioritaria importanza, qual è quello della raccolta dei rifiuti. 
In attesa, l’occasione è gradita per porgere Cordiali Saluti&#8221;.

Blocco conferimento rifiuti, situazione indecorosa nell&#8217;hinterland. I Sindaci scrivono a Musumeci e al Prefetto

Convegno Giuliana Ignazio

Giuliana Ignazio

Giuloia Scaffidi e Ignazio Spanò

Gioiosa Marea &#8211; Una tremenda notizia ha svegliato oggi Gioiosa Marea. La morte del Sindaco Ignazio Spanò, da tempo in lotta contro una brutta malattia, ha sconvolto un&#8217;intera comunità, molto legata al suo primo cittadino.
Tantissimi i messaggi di cordoglio scritti sui social per la scomparsa di Ignazio Spanò, uomo benvoluto da tutti e che, nella mattinata odierna, è stato ricordato da Giuliana Scaffidi a Radio DOC.
Giuliana, dottoressa da sempre impegnata nel sociale e che conosceva bene il Sindaco gioiosano, ha voluto condividere il suo ricordo di Ignazio Spanò.
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«Ignazio era un gran signore, si è distinto sempre &#8211; ha affermato -. Non ho mai sentito una cattiveria né visto una reazione poco adeguata da parte sua, era un gentiluomo come pochi. È stato un grande politico a cui la comunità ha dato tanta fiducia, assolutamente ripagata. Lui era amico di tutti. Degli amici e dei &#8220;nemici&#8221; politici, anche se in realtà Ignazio Spanò non aveva nemici. Parliamo di una persona moderata, umile, che non andava mai in escandescenze anche in momenti in cui io pensavo fosse impossibile mantenere quella pacatezza. Lui accoglieva tutto e tutti. Accoglieva le critiche, ascoltava e poi spiegava quasi con un fare serafico, dettato dalla sua indole e dal suo enorme rispetto per gli esseri umani». 
Con la sua scomparsa, Gioiosa Marea perde anche una certa stabilità. «È vero &#8211; prosegue la dottoressa -. Ignazio ha lavorato sempre seriamente ed egregiamente per la sua comunità. Non ha mai diviso il paese. Era un uomo e un Sindaco vicino alla sua gente. Rispondeva sempre a tutti. Le sue elezioni sono arrivate con numeri plebiscitari. Un attimo di commozione quando mi confessò, quasi subito, della sua malattia. Mi rassicurò. Lui rassicurò me! La comunità di Gioiosa Marea oggi si stringe in un dolore davvero unico». 
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Immagine di copertina tratta da Gioiosa Today relativa ad un convegno sulla donazione degli organi del 2019.

Morte Ignazio Spanò, il ricordo di Giuliana Scaffidi: «Se n&#8217;è andato un gran signore»

Gioiosa Marea &#8211; Una brutta notizia ha svegliato questa mattina la comunità gioiosana. Si è spento il primo cittadino Ignazio Spanò.
Da tempo lottava contro una brutta malattia e purtroppo alla fine non ce l’ha fatta.
Ignazio Spanò era già stato Sindaco di Gioiosa Marea dal 2002 al 2012 e nel 2017 era stato rieletto.
Una persona che ha sempre fatto della discrezione e dell’umiltà una ragione di vita.  Sui social sono già tantissimi i messaggi di cordoglio. Purtroppo se ne va una bella persona che anche nei rapporti professionali riusciva a porsi con estrema educazione e sincerità.
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È morto Ignazio Spanò Sindaco di Gioiosa Marea

Carabinieri Messina Notte

Messina &#8211; Nella serata di ieri, i Carabinieri della Compagnia Messina Centro e del Nucleo Radiomobile hanno intensificato i controlli nelle aree del capoluogo peloritano maggiormente frequentate. In particolare, sono stati effettuati posti di controllo lungo le principali arterie stradali di Giostra e Gravitelli e nelle aree periferiche di Castanea e Faro Superiore, allo scopo di contrastare lo smercio di sostanze stupefacenti e reati predatori in generale, con una particolare attenzione al rispetto della normativa anti-covid.
Nel corso dei servizi, i militari dell’Arma hanno arrestato un 54enne messinese, destinatario di ordine di esecuzione in regime di detenzione domiciliare emesso dall’A. G. peloritana. Si tratta di S. C., arrestato dai Carabinieri della Stazione di Messina Arcivescovado, che, riconosciuto colpevole del reato di “violazione degli obblighi di assistenza familiare”, dovrà espiare la pena di 3 mesi di reclusione.
Nel corso dei medesimi servizi, i Carabinieri del Nucleo Operativo deferivano all’A.G. una 32enne messinese poiché ritenuta responsabile del reato di “detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio” e di “detenzione illecita di munizioni”: la donna infatti, a seguito di perquisizione domiciliare, veniva trovata in possesso di 4 proiettili, una cartuccia da caccia e un bossolo, oltre a della sostanza stupefacente di tipo marijuana con relativo bilancino di precisione.
Ancora, i Carabinieri della Stazione di Messina Arcivescovado hanno deferito all’A.G., poiché ritenuto responsabile del reato di “violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale” un 46enne, il quale veniva fermato in via Santa Cecilia mentre transitava a bordo del proprio ciclomotore, sprovvisto di copertura assicurativa.
I servizi hanno permesso anche di accertare una serie di violazioni alla normativa prevista per il contenimento della diffusione del virus covid-19, con conseguenti sanzioni nei confronti di 9 persone, nonché di un esercizio commerciale.
Infine, i posti di controllo hanno consentito di identificare più di 40 persone, di cui oltre 30 pregiudicate, oltre 40 autovetture, elevando 2 contravvenzioni al codice della strada.

Un arresto, due denunce e droga sequestrata dai Carabinieri ieri sera a Messina

Argenteria

Messina &#8211; Per mesi ha sottratto preziosi in casa dell’anziana signora presso cui prestava servizio come badante. Un vassoio, un set di cucchiaini, una statuetta, un anello che successivamente venivano rivenduti con l’aiuto del compagno presso attività di compro oro.  Furti reiterati nel tempo e messi a segno grazie alla buona fede della padrona di casa che solo nel settembre scorso ha capito quanto stava accadendo e chiesto aiuto alla Polizia di Stato. Il valore totale della refurtiva stimato dalla persona offesa è di circa 100.000 euro.
Le immediate indagini espletate da Volanti e Squadra Mobile, coordinate dall’Autorità Giudiziaria, hanno sin da subito evidenziato che la responsabile aveva fornito un indirizzo falso al datore di lavoro e che di lei si erano quindi perse le tracce.
Tracce che i poliziotti hanno ad ogni modo seguito risalendo all’identità del compagno della donna che ha tentato inutilmente di negare ogni addebito e sostenuto che la storia fosse finita da tempo. Continuavano invece a stare insieme e a condividere casa e proventi dei ripetuti furti. Vistisi scoperti, hanno ammesso le proprie responsabilità.
La misura cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Messina ed eseguita da personale di Volanti unitamente a personale della locale Squadra Mobile e di quella di Catania dove la donna è stata rintracciata, ha stabilito che entrambi fossero sottoposti agli arresti domiciliari. I reati contestati sono furto per lei e ricettazione per lui.
Con l’ausilio della locale Sezione di PG della Guardia di Finanza si è proceduto altresì, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, al sequestro preventivo delle somme giacenti sui conti correnti di entrambi gli arrestati pari a quanto ricevuto dalla vendita documentata dei preziosi presso le attività di compro oro.

Rubava preziosi dell&#8217;anziana a cui badava e li rivendeva ai compro oro, furti da 100.000 euro

Droga Mesisna Capo

Messina &#8211; La Polizia di Stato ha arrestato una coppia in flagranza di reato. Trasportavano più di due chili di marijuana a bordo della propria autovettura.
Lui 25 anni, lei 24. Viaggiavano a bordo di una Fiat Panda e sono stati sottoposti a controllo presso la barriera autostradale Messina Sud della A18 da operatori della Sottosezione di Polizia Stradale di Messina impegnati in servizi straordinari finalizzati al contrasto della diffusione del virus Covid-19. Interrogati sul perché si trovassero al di fuori dei rispettivi comuni di residenza non hanno saputo fornire giustificazione alcuna.
Il successivo controllo sull’autovettura ha permesso il rinvenimento di una valigia posta nel vano portabagagli contenente marijuana per un peso complessivo di 2091,07 grammi.
Dopo l’arresto, i due, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati sottoposti ai domiciliari. La coppia è stata altresì sanzionata per aver violato quanto previsto dalle attuali normative anti Covid-19.
Ulteriori 100 grammi di marijuana sono stati sequestrati da personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Capo d’Orlando nel corso di servizi anti droga effettuati con l’ausilio della Squadra Cinofili di Catania. Denunciato il detentore per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Oltre 2 kg di marijuana in auto, arrestata coppia a Messina. Una denuncia anche a Capo d&#8217;Orlando

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<div class="title-block">Letojanni &#8211; Dopo 10 anni assolto, con formula piena, un settantenne di Letojanni dall’accusa di violenza sessuale perpetrata ai danni di una ragazzina, all’epoca dei fatti minorenne.</div>
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<div class="title-block">Finisce con l’assoluzione, “ perché il fatto non sussiste”, il calvario giudiziario di un uomo, che dal 2010, è costretto a subire l’onta di avere molestato sessualmente, una ragazzina  di 14 anni, in pieno centro cittadino. La sua piena assoluzione è stata decretata dalla Corte di Appello di Messina, presieduta dal magistrato Alfredo Sicuro, per il giudici messinesi, non ci fu alcuna violenza sessuale, nella fattispecie del caso, palpeggiamenti al seno , nell’episodio emerso dal racconto della ragazzina e, accogliendo la richiesta del difensore dell’imputato, l’avvocato Antonella Cafeo, lo hanno scagionato “perché il fatto non sussiste”.</div>
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<div class="title-block">Il settantenne, di origini straniere, che vive tutt’oggi di lavori saltuari, in tutti questi anni, si è sempre proclamato innocente, sostenendo di non avere mai toccato la quattordicenne, in prossimità di una fontanella, ma di averla solo aiutata a bere. La giovane avrebbe quindi equivocato il gesto innocente e avrebbe raccontato l’accaduto alla nonna, avvenuto nel 2010, mentre si trovavano nei pressi di una fontana di via Vittorio Emanuele, il tratto di strada statale 114, che attraversa l’abitato del comune jonico.</div>
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<div class="title-block">La giovanissima era uscita nel pomeriggio e, tornata a casa, avrebbe riferito alla nonna di essere stata palpeggiata al seno da un adulto. Scattò pertanto la denuncia- querela, la turpe vicenda sfociò in un processo, che in primo grado, nel marzo 2019, si concluse con la condanna a 3 anni e 3 mesi per il presunto orco. Il suo avvocato portò in aula diversi testimoni, i quali escussi dal giudice, affermarono di non aver notato nulla di particolare, ma ciò non bastò a scagionare il suo assistito.</div>
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<div class="title-block">Il settantenne in tutti questi anni, ha sempre proclamato la sua assoluta innocenza, propose appello, per acclarare la verità sempre gridata, ottenendo stavolta il totale ribaltamento della sentenza di primo grado e l’assoluzione con formula piena. I giudici di secondo grado hanno infatti accolto la tesi difensiva eccepita dall’avvocato Antonella Cafeo, e pronunciato sentenza assolutoria.</div>
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